"SOLO LIBERANDOCI DAL FARDELLO DI UN'ORMAI INSOSTENIBILE SUPERIORITA' E DI UN'INSENSATA SEPARAZIONE DAL RESTO DEL VIVENTE POSSIAMO ACCEDERE ALL'ORIZZONTE INESPLORATO DELLA COMPASSIONE, IN CUI LA VERGOGNA DI ESSERE UOMINI, AMMUTOLENDOCI IN UN SILENZIO IN-UMANO, CI PERMETTA DI UDIRE L'URLO DI DOLORE DI TUTTI I VITELLI STRAPPATI DALLE MADRI NEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI, DI PERCEPIRE L'ANGOSCIA DI TUTTE LE ARAGOSTE CONDANNATE A MORTE NEGLI ACQUARI DEI SUPERMERCATI, RISCHIANDO PER LORO LA NOSTRA STESSA LIBERTA', LASCIANDOCI AVVOLGERE DA UN VINCOLO DI AMORE INDISSOLUBILE CON TUTTI I CANI SENZA NOME RINCHIUSI NEGLI STABULARI DELLA VIVISEZIONE, RICONOSCENDO IN OGNUNA DI QUELLE VITE SPEZZATE E IN OGNUNO DI QUEI CORPI STRAZIATI LE NOSTRE STESSE VITE E MEMBRA MORTALI."
(LEONORA PIGLIUCCI, IN LIBERAZIONI, rivista di critica antispecista, N°6)
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