«[…] esiste qualcosa come l’“umanità“,
nel senso di una dimensione comune, intuitiva,
evidente e fondante
come il trascendentale spazio-temporale di Kant.
La chiamerei “antropità“ o qualcosa del genere.
E questa si radica nel common ground
non già della specie in senso biologico,
ma dell’abitazione del mondo,
insieme ad altri esseri, con cui condividiamo
sia una comune dimensione animale,
sia appunto lo spazio terrestre.
Ecco perché sono orrendi
sia il sacrificio dei migranti, a cui è impedita
la libertà di movimento tra gli stati,
e che vengono di fatto condannati a morte,
sia quello degli “animali da nutrimento“
o di quelli internati in circhi zoo.
Perché non convivere paritariamente?
Perché non vivere insieme?»
A. Dal Lago
Dal Lago, Filippi, Volpe, Genocidi animali, Mimesis, 2018